Un canto di-vino: un viaggio enologico in Emilia Romagna attraverso i cantautori italiani


 

Un canto di-vino: un viaggio enologico in Emilia Romagna attraverso i cantautori italiani

Quanti litri di vino ci sono nella musica italiana? Decisamente tanti!

Moltissimi artisti italiani, e in particolare nella zona dell'Emilia, hanno dedicato versi o testi interi al Lambrusco e, più in generale, al nettare di Bacco. Spesso associato a sentimenti travolgenti, come la passione, l'amore o la rabbia, è simbolo della cultura contadina e rurale, tipica della zona emiliana.

Il vino incarna tutti gli ideali di ribellione, emarginazione e protesta, ma è anche come un'occasione per socializzare e riunire famiglie e amici attorno ad un tavolo. Il vino è anche piacere, leggerezza, brio e allegria, ma anche passione, amore e romanticismo. Proprio perché è tutte queste emozioni, è spesso presente nel cantautorato italiano.

Il nostro percorso inizia con Luciano Ligabue, correggese di nascita, che nel 1991 intitola uno dei suoi primi dischi Lambrusco coltelli rose & popcorn. Proprio con uno dei pezzi di questo album, omaggia il Lambrusco e il brano Lambrusco e popcorn diventa icona di una ribellione low cost maturata nella periferia emiliana.

Dall'Emilia ci spostiamo poco più a sud, a Firenze per la precisione, con la band folk Bandabardò, che con il brano 20 bottiglie di vino quantifca il necessario per dare una sterzata alla propria vita.

Ritorniamo ad esaltare il Lambrusco con Il Matto, pezzo dei Modena City Rambles, che racconta di Vilmo, una fgura chiave per il gruppo che aveva l'abitudine di distribuire poesie ai raduni dei fans. È un uomo che ha “la faccia innocente di un bimbo e ha il furgone che sa di lambrusco”; un testo contro la guerra e dedicato ad un uomo che vede lontano e sogna forte.

Rabbia rivolta

L'emarginazione sociale è un tema spesso accostato al vino, accade per esempio ne La città vecchia di De Andrè o nel Bar della rabbia di Mannarino: ubriacarsi con bottiglie da pochi soldi in un vecchio e squallido bar di paese è lo scialbo passatempo delle persone più povere che lanciano un urlo di rivolta tipico di chi si sente dimenticato ed escluso dal mondo. Torniamo in Emilia con una rabbia diversa, quella che Francesco Guccini accosta al vino nella sua cruda e spietata Avvelenata, la protesta dell'artista accusato di essersi venduto alle case discografche.

Ma è sinonimo anche di un altro genere di lotta, quella contro la vita frenetica delle città: la più recente Esce fuori dei Nomadi, è un invito a osservare i tempi lenti e cadenzati della vita di paese, che resiste e sopravvive alla velocità e alla caotica vita delle metropoli. Un passare lento, che rispetta la stagionalità della natura.

 

Al bar si guarda sù e si beve del vino

e si impreca col bicchiere in mano,

una voce si alza più delle altre,

il tempo non si ferma

fa quel che vuole, lo sa il contadino

che cura i suoi campi con il sudore e la fatica.

 

Amore e passione

Il vino, però, è anche passione ed amore. Di nuovo Mannarino nella sua Me so 'mbriacato sostiene di essersi ubriacato di una donna, paragonando un sentimento travolgente come l'amore all'ubriacarsi di vino. Per Il suonatore Jones di De Andrè, invece, bere è una irrinunciabile fonte di piacere e ispirazione. Ancora una volta ci spostiamo nuovamente nella terra del Lambrusco con un grande artista del territorio: Bacco e la sua bevanda, inseriti in un paesaggio bucolico, formano lo scenario in cui si muove Zucchero con la sua Bacco perbacco, un'ode al vino e al piacere.

Tutti intorno ad una bottiglia

Il vino è sicuramente sinonimo di socialità, è perfetto per far riunire le persone ad un tavolo e tenerle a chiacchierare. Non solo il vino è in grado di fare questo, ma anche la vendemmia aveva e ha anche oggi questo enorme potere: nella tradizione contadina emiliana è sempre stato uno dei momenti più importanti dell'anno, un periodo in grado di riunire comunità intere e generazioni diverse. La vendemmia di Orietta Berti del 1973 è un esempio ideale di musica popolare che racconta con un tono gioioso e leggero giornate intere nelle campagne. Davanti ad un bicchiere di vino è più facile confrontarsi e parlare, come canta Renato Zero in Figaro, ma è anche e soprattutto simbolo di Felicità, come cantano Albano e Romina.