Lavorare con l’umiltà giusta, ma dotarsi dell’ambizione necessaria
Oggi primi e ancora unici nella zona di produzione del Lambrusco, grazie alla nuova imbottigliatrice e all’utilizzo di azoto puro, iniettato in bottiglia due volte prima del riempimento e prima dell’applicazione del tappo, il vino non entra più in contatto con l’aria e non ha luogo, quindi, il processo ossidativo. Questo garantisce una conservazione ideale e un mantenimento maggiore delle caratteristiche dei prodotti, che oggi si conservano senza ossidarsi per un lungo periodo. Il nuovo sistema d’imbottigliamento ha poi molti altri punti di forza: è caratterizzata da una notevole velocità di lavoro, che dà la possibilità di aumentare la capacità produttiva ed è garanzia dei massimi requisiti igienici, grazie alla perfetta sanificazione dell’impianto tramite la gestione automatica del processo di sterilizzazione (molto importante nella presentazione dei vini all’estero). Grazie a questo sistema, infatti, oltre all’HACCP la Cantina Lombardini è idonea per le certificazioni BRC (British Retail Council) e IFS (International Food Standard).
In una recente intervista per il mensile Imbottigliamento (Giugno 2015) Chiara Lombardini ha dichiarato: «So che se non si rischia non si ottiene nulla di più di quanto già si possiede. Per crescere è necessario fare passi avanti, buttarsi, compiere investimenti. Abbiamo appena rinnovato il reparto di stoccaggio dei vini e stiamo lavorando per far sì che, dove una volta c’era il vecchio cinema all’interno della nostra sede produttiva, venga realizzata una sala degustazione adibita al ricevimento clienti. I valori alla base della nostra attività, infatti, sono due: lavorare con l’umiltà giusta, utile per spronarci a fare sempre meglio, e dotarsi dell’ambizione necessaria per poter conseguire un nuovo obiettivo. Sono questi, secondo noi, gli ingredienti fondamentali per crescere e lavorando nel modo giusto i risultati non tardano ad arrivare. Dopo il collaudo del monoblocco, infatti, abbiamo ottenuto ciò a cui aspiravamo: i vini, le analisi l’hanno dimostrato, hanno ridotto notevolmente l’ossidazione e mantengono a lungo le stesse qualità organolettiche».
Nell’intervista sul mensile il Direttore Commerciale Chiara Lombardini conclude con i piani per il futuro dell’azienda: «Per il futuro vorremmo ottenere lo stesso successo riscosso in Italia anche in altri mercati. Per farlo, aumenteremo certamente la produzione e, grazie alla nostra imbottigliatrice, realizzeremo prodotti più durevoli che, anche esportati in grande quantità, daranno garanzie ottimali agli importatori. Più produrremo e più ammortizzeremo i costi, e questo ci aiuterà a proporre prezzi più concorrenziali.
Siamo sicuri, tuttavia, che il nostro Campanone, divenuto nel tempo un brand più conosciuto del nostro stesso nome, ci veicolerà anche all’estero, poiché ha un potenziale d’acquisto molto forte, che ci ha permesso in questi ultimi anni di mantenere e aumentare le vendite in tutti i canali in cui siamo presenti, dall’Horeca alla GDO.
Poter portare avanti ciò che è stato creato da nostro padre, da nostro nonno e dalla nostra famiglia è, attualmente, la soddisfazione più grande che accomuna me e le mie sorelle, oltre al fatto di riuscire, pur essendo tutte e tre madri, ad essere protagoniste in un settore che fino a poco tempo fa era prettamente maschile.
Stare accanto a nostro padre nel conseguimento di traguardi e soddisfazioni che sono il coronamento dell’impegno di una vita è la ricompensa più grande per noi. Questo ci fa venire in azienda armate di entusiasmo e, anzi, ci spinge ad avere lo stesso entusiasmo anche al di fuori del lavoro, nella vita di tutti i giorni, perché ci sentiamo parte di un progetto familiare a cui sappiamo di dare grande contributo e supporto.
Puntiamo a crescere i nostri figli nello stesso modo, trasmettendo loro i valori della famiglia, l’importanza della tradizione e dell’eredità che ci viene tramandata».