La storia del Lambrusco ha antichissime tradizioni, testimoniate dalle citazioni presenti nelle opere di importanti poeti e scrittori come Virgilio (nella sua Quinta Bucolica) e Catone, che raccontano di una “Lambrusca Vitis”, ovvero di un vitigno selvatico che produceva frutti dal gusto aspro e che soleva crescere ai margini delle campagne.
Furono infatti i Romani che per primi tentarono di coltivare questa vite particolare, non senza fatica, e che sempre per primi apprezzarono le doti di questo vino esuberante e conviviale, di questa vite da cui si producevano dei grappoletti impulsivi dagli acini minuti con intenso pigmento. Marzio Terenzio Varrone, illustre saggio dell’età di Cesare, fu estremamente fermo nella sua intuizione perché capì la grande vocazione enologica di questa terra, la provincia Reggiana appunto. Ai tempi dell’illuminata contessa Matilde di Canossa, si mesceva sulle tavole nobili. Nel 1300 il bolognese Pier De Crescenzi, nel suo trattato di agricoltura, per primo suggerì di prendere in considerazione la coltivazione della “Vite Labrusca” per poi ottenerne il vino. Allora era solo un succo fermentato dalla spiccata nota acidula, ma poi, nei secoli successivi, conseguì sempre maggiore importanza nelle coltivazioni agronomiche delle province di Reggio Emilia e Modena, producendo vini piacevoli, non molto alcolici e profumati, e si tramutò man mano in quello che oggi viene considerato uno dei vini più beverini d’Italia. Negli archivi storici della casa ducale d' Este si è ritrovata una distinta del 29 ottobre 1693 che riporta una consegna alla cantina di una importante partita di “Labrusca”. Durante tutto l' 800 e fino ai primi del '900 il Lambrusco era considerato un vino di pregio e venduto già in bottiglia ad un prezzo elevato, mentre molti altri vini erano venduti solo sfusi e a prezzi inferiori.
La prima classificazione dei vitigni coltivati per ottenere il vino Lambrusco fu opera di Francesco Agazzotti, anche noto cultore della tradizione dell' aceto balsamico; furono create 3 tipologie di vitigni: il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino, il Lambrusco di Graspi Rossi, dai quali si ricavarono, mischiati con altre e diverse varietà, tutti i tipi di Lambrusco delle varie province. Nel 1971 nacque la Denominazione d’Origine Controllata Lambrusco Reggiano, per promuoverne la tipicità delle caratteristiche qualità: la sua spuma vivace ed evanescente, il suo colore rosso rubino, il suo profumo gradevole, floreale e fruttato, il suo gusto in cui ben armonizzano freschezza, fragranza e sapidità, il suo spirito tipicamente frizzante, arzillo, immediato, generoso, agreste, impetuoso.
CLASSIFICAZIONE TIPOLOGICA DOC IN BASE AL TERRITORIO DI APPARTENENZA
Oggi il Lambrusco è costituito da diverse varietà di vino, tipiche delle zone del modenese, del reggiano e del mantovano. Si è giunti infatti negli anni ad una classificazione del Lambrusco secondo le zone di appartenenza del vitigno stesso: −in Provincia di Modena si trovano il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e il Lambrusco Salamino di S. Croce; −in provincia di Reggio Emilia sono presenti il Lambrusco Reggiano ed il Lambrusco Montericco Colli di Scandiano e Canossa; −in provincia di Mantova si distingue il Lambrusco Mantovano.
La nostra Azienda, posta nella provincia di Reggio Emilia, produce il Lambrusco Reggiano, classificato in 11 tipologie:
REGGIANO DOC LAMBRUSCO
REGGIANO DOC LAMBRUSCO FRIZZANTE
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SPUMANTE
REGGIANO DOC ROSSO
REGGIANO DOC ROSSO FRIZZANTE
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SALAMINO
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SALAMINO FRIZZANTE
REGGIANO DOC BIANCO SPUMANTE
REGGIANO DOC LAMBRUSCO NOVELLO
REGGIANO DOC LAMBRUSCO NOVELLO FRIZZANTE
REGGIANO DOC ROSSO NOVELLO
REGGIANO DOC LAMBRUSCO FRIZZANTE
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SPUMANTE
REGGIANO DOC ROSSO
REGGIANO DOC ROSSO FRIZZANTE
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SALAMINO
REGGIANO DOC LAMBRUSCO SALAMINO FRIZZANTE
REGGIANO DOC BIANCO SPUMANTE
REGGIANO DOC LAMBRUSCO NOVELLO
REGGIANO DOC LAMBRUSCO NOVELLO FRIZZANTE
REGGIANO DOC ROSSO NOVELLO
Secondo il Disciplinare di Produzione dei Vini D.O.C. ( art. 2 base ampelografica ) la Denominazione di Origine Controllata “Reggiano” è riservata ai vini e ai mosti parzialmente fermentati ottenuti da uve provenienti dai VITIGNI aventi in ambito aziendale la seguente composizione ampelografica:
REGGIANO LAMBRUSCO (anche nelle tipologie frizzante, spumante, novello): Lambrusco Marani, Lambrusco Salamino, Lambrusco Montericco, Lambrusco Maestri, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Viadanese, Lambrusco Oliva, Lambrusco Barghi, in misura non inferiore all' 85%; per il complessivo rimanente possono correre insieme, o separatamente, le uve provenienti dai vitigni Ancellotta, Malbo Gentile, Lambrusco a foglia frastagliata, Fogarina.
REGGIANO LAMBRUSCO SALAMINO ( anche nella tipologia frizzante ): Lambrusco salamino in quantità non inferiore all' 85%; per il complessivo rimanente possono concorrere, da sole o congiuntamente, le uve provenienti dai vitigni Ancellotta, Lambrusco Marani, Lambrusco di Sorbara e Malbo Gentile.
REGGIANO ROSSO (anche nella tipologia frizzante e novello): Ancellotta dal 30% al 60% ; per il complessivo rimanente possono concorrere da sole o congiuntamente le uve provenienti dai vitigni salamino, Lambrusco Marani, Lambrusco di Sorbara, Malbo Gentile, Lambrusco Maestri, Lambrusco Grasparossa, Sangiovese, Merlot, Cabernet sauvignon, Marzemino, Lambrusco Oliva, Lambrusco Viadanese, Lambrusco a foglia frastagliata, Fogarina.
REGGIANO BIANCO SPUMANTE: Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Salamino, Lambrusco Montericco, Lambrusco di Sorbara e Malbo Gentile, congiuntamente o disgiuntamente per il 100%. Le uve a bacca rossa devono essere vinificate in bianco.
CLASSIFICAZIONE LAMBRUSCO EMILIA I.G.T.
La zona di produzione dei vini ad indicazione geografica tipica Emilia o dell' Emilia è prevista nella provincia di Ferrara, Modena, Parma e Piacenza, Reggio Emilia e Bologna, limitatamente alla zona posta a sinistra del fiume Sillaro.
I vitigni di provenienza dei Lambruschi IGT sono: Lambrusco Salamino, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa, Lambrusco Marani, Lambrusco Maestri, Lambrusco Montericco, Lambrusco viadanese, Lambrusco oliva, da soli o congiuntamente, nella misura minima dell' 85%. Possono concorrere uve a bacca nera non aromatiche, provenienti da vitigni idonei alla coltivazione per la regione Emilia Romagna, fino ad un massimo del 15%.